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Il rifugio Luigi Vaccarone si trova in Val di Susa a 2747 metri di quota.

www.rifugiovaccarone.eu

Questo rifugio, come quasi tutti i rifugi di alta quota, è soggetto ad un periodo di apertura limitato ai mesi da fine giugno a fine settembre. Questo significa che durante il periodo di chiusura invernale, da ottobre a maggio, non è presidiato e non è possibile effettuare la verifica e manutenzione degli impianti tecnici, incluso quello fotovoltaico.

Nel rifacimento dell'impianto fotovoltaico, avvenuto in concomitanza della ristrutturazione globale, terminata ad agosto 2011, si è tenuto conto delle esigenze e dei periodi di utilizzo e l'impianto è stato concepito per eliminare il rischio di danneggiamento delle batterie causato dalla mancata ricarica durante il periodo invernale.

La mancata ricarica invernale delle batterie nei rifugi di alta quota è di solito causata dagli accumuli di neve sui moduli fotovoltaici, da problematiche della parte esterna del cablaggio, o da guasto del regolatore/i di carica. A questa quota si possono applicare raramente sistemi di monitoraggio dell'impianto che sfruttino la rete GSM, e comunque, in caso di anomalia durante il periodo di chiusura invernale, l'eventuale manutenzione non potrebbe avvenire prima dello scioglimento della neve, a meno di non voler affrontare costose rotazioni di elicottero.

La soluzione adottata è stata quella di "mettere a riposo" l'impianto durante il periodo invernale, scollegandolo e avendo cura di ricaricare a fondo la batteria prima della "messa a riposo".

Per la batteria è stata scelta la tecnologia al "piombo puro" della azienda americana NorthStar. Questa batteria può lavorare da -40° a +60°C senza danneggiarsi, e grazie alla ridottissima autoscarica, può essere stoccata senza ricarica per un periodo di 24 mesi a 25°C, alle temperature invernali del rifugio è praticamente esente da autoscarica.

Per rendere agevoli e sicure le operazioni di "messa a riposo" e di "riavvio" dell'impianto da parte del gestore del rifugio, l'elettronica quale regolatori di carica e inverter sono stati predisposti su un telaio in alluminio, le connessioni di potenza tra inverter e batteria sono state realizzate con connettori ad innesto tipo quelli utilizzati per le ricarica delle batterie dei muletti. Le connessioni tra moduli e quadro sezionatori sono realizzate con connettori MultiContact MC4. Anche sul parco batteria sono stati predisposti dei connettori di potenza ad innesto per poter rendere ogni monoblocco della batteria "flottante" durante il periodo invernale.

Il cablaggio della batteria e le connessioni sono state predisposte e collaudate nel nostro magazzino, in questo modo il lavoro in quota è stato agevolato ed è consistito nel montare i moduli e cablarli fino al quadro dei sezionatori, installare il parco batterie con i cavi di connessione serie parallelo già confezionati, connettere la parte di potenza DC, la spina blu tipo CE al gruppo elettrogeno e la presa blu tipo CE all'impianto.

Per la realizzazione dell'impianto sono stati utilizzati:

  • 6 moduli fotovoltaici Kyocera 135Wp
  • regolatori di carica Prostar 15 e 30 con display
  • connessioni MultiContact MC4
  • connessioni di potenza ad innesto rapido Rema
  • inverter con caricabatteria integrato Studer
  • parco batteria composto da 6 monoblocchi NorthStar 12V 130Ah